Roto 40.18

Roto 40.18S, la macchina ideale

Giugno 2020. Da poco terminato il lockdown, l’impresa Cordioli Srl di Sona (VR) si vede finalmente consegnare il suo primo Roto 40.18S. Una macchina il cui acquisto è stato attentamente ponderato in quanto oggetto di una vera e propria evoluzione aziendale. “Si tratta del primo sollevatore telescopico rotativo acquistato dall’azienda” ci spiega infatti Giuseppe Malscanzoni, titolare della Cordioli Srl. 

 

“Negli anni la nostra attività si è andata via via specializzando in lavori edili civili privati, e più in particolare in ristrutturazioni. Data la natura peculiare di tali lavori, spesso i cantieri sono stretti e poco accessibili, cosa che rende complesso l’uso di determinati macchinari o attrezzature. Una su tutte la gru a torre. Eravamo quindi in cerca di una soluzione ‘globale’ che ci permettesse – con una sola macchina – di ovviare a molte operazioni in cantiere e abbiamo trovato nel telescopico rotativo la soluzione migliore”. Il ROTO40.18S è – al contempo – una macchina complessa ed efficiente, dalla grande versatilità, ottenuta attraverso il perfetto binomio tra prestazioni e ampia scelta di attrezzature disponibili. “Abbiamo deciso per l’acquisto insieme al rotativo anche di diverse attrezzature quali la navicella portapersone, il verricello con falconele forche, la benna e la benna miscelatrice nonché il gancio fisso” prosegue Malscanzoni, “allo scopo di poter svolgere tutte le operazioni principali di un cantiere di ristrutturazioni con un’unica macchina”.

Inizialmente orientati su un telescopico da 21 metri, la Cordioli Srl ha presentato la domanda per il bando Inail 2019 sull’Industria 4.0, domanda che è stata accettata e che ha riorientato la loro scelta sul Roto 40.18S. “All’inizio pensavamo di aver bisogno di una macchina più alta” racconta Andrea Galdiolo, geometra della Cordioli Srl. “Ma dopo aver effettuato i primi lavori con il Roto, abbiamo capito come sia proprio questa la macchina ideale per il cantiere tipo in cui di solito andiamo a operare. Compatta, agile nelle manovre e comunque in grado di fornire prestazioni importanti in termini di altezze e capacità di sollevamento”. Inoltre, stiamo parlando  di un’unità che è uscita dalla fabbrica Merlo già predisposta per l’Industria 4.0. “Apprezziamo le nuove funzioni che la tecnologia dell’Industria 4.0 mette a disposizione sul nostro nuovo sollevatore” spiega Ivo Speri, geometra della Cordioli Srl. “Grazie alla connettività siamo sempre in grado di monitorare tutte le funzioni e la posizione della macchina in tempo reale, cosa che la rende più sicura e, al contempo, più facile da gestire”.

 

Il sistema Industria 4.0, infatti, permette di ricevere non solo i dati della macchina, ma anche avvisi generici, per esempio sui tagliandi di manutenzione: funzione che l’azienda Cordioli trova molto utile. “Non abbiamo sottoscritto un contratto di manutenzione programmata in quanto le ore/ anno che prevediamo di fare con il nuovo rotativo non sono tali da giustificare il costo di un contratto di tale tipo” puntualizza Malscanzoni. “Essendo nell’ordine delle 250 ore/anno, è sufficiente un tagliando di manutenzione all’anno, e quindi è molto comodo per noi ricevere l’avviso direttamente in ufficio di quando si avvicina la necessità dell’intervento manutentivo”. A livello di utilizzo della macchina, sia Galdiolo che Speri sono concordi nell’affermare che si tratta di un sollevatore telescopico dai molteplici funzioni e dispositivi, cosa che lo rende da una parte più sicuro e prestazionale, ma che richiede dall’altra un corretto approccio al suo utilizzo.

Non a caso hanno già in programma con il delaer Nicoletti una serie di incontri di familiarizzazione con le diverse funzionalità della macchina.

La Cordioli S.r.l.

Fondata nel 1959 da Luigi Cordioli, l’impresa di costruzioni Cordioli assume l’attuale assetto societario nel 2002, anno che la vede diventare una Srl con l’ingresso della famiglia Malscanzoni. In azienda operano oggi 16 persone, di cui 12 operai e 4 amministrativi, e gestisce una flotta di proprietà che comprende sei gru a torre, due skid steer loader, tre miniescavatori e svariati automezzi, tra cui un camion tre assi con gru retrocabina.Il sollevatore telescopico Merlo ROTO40.18S è il primo mezzo di questa categoria a entrare in flotta. Inizialmente generalista, negli ultimi anni l’impresa si è specializzata nella realizzazione di opere civili, con committenza privata, e in particolare sulle opere di ristrutturazione, localizzate prevalentemente nell’area del veronese.

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